L’ecografia è un tipo di indagine diagnostica non invasiva che sfrutta l’emissione e il ritorno degli ultrasuoni.
L’immagine che si valuta durante l’esame è una “fotografia” in tempo reale delle sezioni indagate, risultato dell’interazione degli ultrasuoni con le strutture attraversate. Così come accade per l’uomo, anche nella medicina del cavallo il ruolo dell’ecografia non è solamente primario dal punto di vista della diagnosi, ma è molto importante sia nella valutazione della risposta alle eventuali terapie effettuate, sia nello scioglimento di una prognosi, sia nel monitoraggio di una struttura a distanza nel tempo.
In ambito ortopedico e nella medicina sportiva equina l’ecografia è la scelta d’elezione per indagare i tessuti molli, come tendini e legamenti, ma sta prendendo sempre più piede anche nella valutazione delle articolazioni. Si è visto infatti che in alcune situazioni è una tecnica in grado di diagnosticare più precocemente problematiche articolari rispetto alle indagini radiografiche.
Prescindendo dall’ortopedia questa metodica è importantissima in ginecologia per poter determinare la grandezza dei follicoli ovulatori (dato fondamentale per poter programmare la fecondazione della fattrice), per diagnosticare una gravidanza e monitorare poi il feto fino al parto.
Con l’utilizzo dei moderni ecografi si possono indagare anche altri organi e strutture interne del cavallo, come il cuore, i polmoni, la milza, alcuni tratti di intestino, il fegato, la vescica, i reni e l’occhio, ma anche valutare il flusso sanguino o la natura di un versamento o di una raccolta.